Nella scuola italiana di oggi si rileva la pressante necessità di fornire una formazione finalizzata ad acquisire nuove competenze spendibili dai docenti in maniera pratica ed efficiente nei loro percorsi di insegnamento e di accrescimento professionale.
L’Italia ha, infatti, recepito le indicazioni dell’UE proponendo una “transizione dall'impianto curricolare disciplinare a quello basato sulle competenze e sui risultati di apprendimento” (Nuovo obbligo di istruzione, 2007) per rispondere alle preoccupazioni del mondo del lavoro e dell'istruzione terziaria sulla mediocre qualità dell'istruzione, evidenziata dalle valutazioni internazionali dei risultati scolastici rispetto ai seguenti ambiti:
- internazionalizzazione e mobilità degli studenti e dei lavoratori;
- rapidità del progresso scientifico e tecnologico;
- aumento esponenziale della quantità di informazioni;
- perdita di linearità dei percorsi di carriera.
Per quanto riguarda le competenze chiave per l’apprendimento permanente, il Quadro di riferimento dell’UE ne delinea otto:
- comunicazione nella madrelingua;
- comunicazione nelle lingue straniere;
- competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
- competenza digitale;
- imparare a imparare;
- competenze sociali e civiche;
- spirito di iniziativa e imprenditorialità;
- consapevolezza ed espressione culturale.