Dato il contesto complesso, mutevole e globalizzato che caratterizza il nostro tempo, è fondamentale formare cittadini “globali” attivi e responsabili che possano favorire un nuovo modello di cittadinanza, conciliare la dimensione locale con quella globale, e promuovere il concetto di comunità educante, che non limita l’apprendimento al settore formale, ma apre alla formazione non formale nel quale la scuola assume un ruolo educativo all’interno della comunità che va oltre la trasmissione di nozioni. La società in rapido cambiamento impone una presa di coscienza riguardo la necessità di affrontare le sfide dell’oggi con risposte adeguate, fornendo agli adulti di domani strumenti congrui ad analizzare criticamente il contesto contemporaneo.

La sfida culturale: dove si confronta sapere umanistico (che affronta la riflessione sui fondamentali problemi umani e favorisce l’integrazione delle conoscenze) e la cultura tecnico-scientifico (che separa i campi, suscita straordinarie scoperte ma non una riflessione sul destino umano e sul divenire della scienza stessa)

La sfida sociologica: l’informazione è una materia prima che la conoscenza deve integrare e padroneggiare; la conoscenza deve essere costantemente rivisitata e riveduta dal pensiero; il pensiero è oggi più che mai il capitale più prezioso per l’individuo e la società

La sfida civica: il sapere è diventato sempre più esoterico (accessibile ai soli specialisti) e anonimo (quantitativo e formalizzato). Si giunge così all'indebolimento del senso di responsabilità (poiché ciascuno tende ad essere responsabile solo del proprio compito specializzato) ed all'indebolimento della solidarietà (poiché ciascuno percepisce solo il legame organico con la propria città e i propri concittadini). Siamo cioè di fronte ad un deficit democratico.  (Edgar Morin)